Vaccinazioni lavoratori: il coronavirus dalla Cina e il meningococco ci ricordano l’obbligo
Ai fini della correttezza del sistema della sicurezza sul lavoro le vaccinazioni obbligatorie sono molto importanti per diverse categorie di lavoratori. Il riferimento normativo dell’art. 2087 c.c. stabilisce che “l’imprenditore è tenuto ad adottare, nell’esercizio dell’impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
Attraverso il Medico competente il datore di lavoro assolve al proprio obbligo, assicurando ai lavoratori anche la necessaria copertura vaccinale laddove prevista, necessaria e attuabile.
Oltre alle vaccinazioni obbligatorie, quali
– antitetanica (per lavoratori indicati nell’art. 1 della legge 5 marzo 1963 n. 292, legge 20 marzo 1968 n. 419, DM 16975, DPR 1301 07/09/1965 e DM. 22/03/1975),
– legata al rischio biologico (la cui valutazione deve essere congiunta tra Datore di lavoro, RSPP e Medico Competente),
occorre, per buona prassi, informare possibilmente in via preventiva, il Medico competente qualora si realizzino trasferte di lavoratori in periodi o paesi dove sono segnalate malattie infettive.
Nessun allarme dunque in merito alle notizie che circolano in queste settimane a proposito di malattia e agenti infettivi, ma solo poche regole di prevenzione e buon senso: innanzitutto evitare assolutamente il “fai da te” e consultare sempre e solo siti istituzionali (Ministero della Salute, Istituto Superiore della Sanità, Regione Lombardia, ATS) o eventualmente il proprio medico di base o medico competente per ogni necessità.
Forniamo quindi alcune schede informative relative alle due emergenze attuali: il virus del coronavirus dalla Cina e il menigiococco da Brescia e Bergamo.
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