Premio fedeltà e tavola rotonda sul Pnrr: il castello si riempie di imprenditori
La provincia di Pavia ha ricevuto solo il 3,3% dei fondi regionali del Pnrr, e la Lomellina a sua volta il 24 % di essi. Sono i dati, come sempre, a dare la cifra di quanto un territorio funzioni. Del Piano nazionale di ripresa e resilienza, fondi distribuiti per rialzarsi dalla pandemia (parte della cifra era a fondo perduto, parte no) si è parlato domenica mattina nella Sala del duca del castello di Vigevano. La tavola rotonda ha preceduto la consegna del premio Fedeltà al lavoro artigiano, edizione numero 38, organizzata da Confartigianato Lomellina. Oltre alla cerimonia che ha visto gratificati 19 imprenditori c’è stata anche una sorpresa: un premio per Loredana Coccino, vicepresidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Lomellina, il movimento di Confartigianato volto alla promozione dell’imprenditoria femminile. Un esempio di tenacia, dedizione, passione. Era visibilmente emozionata.
Tre esperti, per la tavola rotonda: il presidente della sezione lomellina di Confartigianato, Luigi Grechi, Massimiliano Serati, dean della Liuc Business School e Licia Redolfi dell’osservatorio Mpi di Confartigianato Lombardia. Si partiva da una domanda: «siamo realmente capaci di riuscire a far spendere i soldi che ci ha dato l’Europa?». Risposte onnicomprensive, articolate, non sempre rassicuranti. «In Lomellina – è l’analisi di Serati – c’è stata difficoltà nell’ organizzare la spesa e ad attivare le imprese ed è stato perso il treno della digitalizzazione. Qui il livello medio di istruzione è tra più i bassi della Lombardia. Un dato dovuto anche allo spopolamento». Non che non siano stati spesi soldi: ma un esempio eloquente vede circa la metà degli edifici scolastici della provincia ancora privi di certificazione antincendio, nonostante tutto il denaro speso nel settore.
«Il forte impatto della burocrazia – ha aggiunto Redolfi – è segnalato da moltissimi imprenditori. Si tratta del problema principale per le imprese insieme alla tassazione e alle leggi». Una soluzione parziale potrebbe essere la digitalizzazione, perché un vero processo radicale di riforma profonda ancora non si vede e le “aree interne”, come la Lomellina, non hanno mai diminuito nel tempo il divario con le zone più ricche. «Senza semplificazione della pubblica amministrazione e delle leggi – ha chiarito Grechi – le imprese non riusciranno mai ad evolversi e i giovani si allontaneranno da questo mondo. Vedo un problema di incapacità progettuale per via dei tanti comuni piccoli che fanno fatica a fare rete. Denunciamo da tempo questa mancanza. Senza inversione di rotta, lo spopolamento sarà sempre più elevato e inevitabile. Ora il problema è il manifatturiero, che vede numeri paragonabili a quelli della fase pandemica. Si faccia un Pnrr apposito o avremo desertificazione industriale».
Poi le bollette. I dati portati da Licia Redolfi sono impietosi. Rispetto al 2021 l’energia costa il 50,3% in più. L’Italia la paga il 22% in più rispetto alla media europea, con un prelievo fiscale doppio. Come si fa a non alzare i prezzi a propria volta, se si è imprenditori? Di fatto, di questi miliardi del Pnrr restano tante buone idee, una montagna di carta e qualche cantiere. Non granché, rispetto alle aspettative. Ha vinto la lobby della burocrazia.
Conclusioni, sempre agrodolci: il sistema di concessione del credito non è tarato sulle imprese di piccole dimensioni. Sul territorio esiste tanta capacità produttiva in eccesso o obsoleta. Bisogna trovare il modo di riconvertire. Questo Paese ha bisogno di manodopera qualificata di un certo tipo o le imprese non riescono a stare dietro al mercato. Bisogna anche cambiare il modo di fare formazione. Lo ha chiarito Serati: «Dobbiamo aprire al reclutamento internazionale. Dobbiamo renderlo agevole, come fanno gli altri».
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Il premio Fedeltà al lavoro artigiano
Ecco l’elenco completo degli imprenditori premiati domenica hanno alle spalle 30 anni di attività, dal 1995 al 2025 per la maggioranza, mentre si parte addirittura dal 1993 per uno di essi, Giuliano Sanviti. Trent’anni in cui gli imprenditori hanno attraversato almeno due crisi finanziarie globali, recessioni, pandemia, choc energetici. Dal comparto edilizio emergono Valentino Alesiani e Andrea Pirovano della Impredil di Vigevano, Massimo Mantoan di Valle Lomellina, Luciano Basilio Truglio di Cassolnovo. La meccanica è rappresentata da Fabrizio Borsani di Cassolnovo, Albertino Olivieri di Vigevano, Gianfranco Cassineri di Candia Lomellina (era presente il figlio Luca). Il settore automotive ha visto premiati Giuliano Sanviti di Borgo San Siro e Franco Tassi di Vigevano. L’artigianato specializzato conta Roberto Gaviglio (impianti elettrici), Alessandro Pigozzo (termoidraulica), Filippo Laverone (restauro), Marco Rossi (tinteggiature). Il comparto calzaturiero, storico della zona, è rappresentato da Iolanda e Pasquale Alfonsi (protesi ortopediche) e Simone Mazzucchelli (componenti per calzature). Completano il quadro Danilo Scansetti (pasticceria artigianale), Anna Maria Spiccia (acconciatura), Stefania Orsini (estetica). Durante la cerimonia è stata consegnata a Maddalena Sala, diplomatasi a giugno con 100 e lode all’istituto superiore “Caramuel-Roncalli”, la borsa di studio Angela Picchi, «testimonianza dell’attenzione che Confartigianato Lomellina riserva alla formazione delle nuove generazioni, elemento cruciale per la continuità del sistema produttivo territoriale».

